Una notte per un sogno più lungo della notte

Una notte per un sogno più lungo della notte

I geni sono soltanto pezzi di DNA che non sanno niente e che non propongono niente. Non siamo nati per obbedire ai geni eppure cerco le basi azotate di cui sono formati, da loro vorrei conoscere la mia genesi.
Dovevo assolutamente cercarle con amore, solo così mi avrebbero parlato. L’acido desossiribonucleico capì immediatamente e portò timina adenina guanina citosina sul foglio mentre si intrecciavano a spirale rispondendo solo alla libidine con una idea ossessiva costruire una colonna fallica dove come ql Traiana trascrivevano un mare di informazioni che alla fine mi avevano generato. Adenina mi mette qs quesito, quanti cervelli hai ? e subito perché già pronto, già ci avevo riflettuto, in esiti di fatti occasionali mi ero convinto di avere due forse tre cervelli, uno per decidere, uno nascosto che comanda il primo, voi siete il terzo ? Vorrei che mi raccontaste la mia origine almeno dal tempo del faraone Ekhnatòn. Non è qs un problema si può partire da molto prima da un personaggio complesso, in lui c’erano due sogni uguali uniti dall’eternità sviluppati nella medesima sostanza, si separarono senza che uno fosse meglio dell’altro. Nacquero due entità gemelle eterozigote, una nella forma di carne e l’altra nella forma di terra, tra loro nel suo mistero lo Spirito, fatto per creare armonia tra la carne e la terra. La vita del mio avo iniziò in quel momento. Da antenati ad antenati si giunse al primo battesimo. Così in prima persona lo ricorda il DNA

Il giorno del mio battesimo ero di una ansia incredibile, ho ancora oggi un residuo di cefalea. Quando poi venni anche circonciso fu la liberazione da un solo vincolo, ero libero, potevo scrivere tutte le stranezze di cui sarei stato capace. Cristiano ebreo, sotto il Dio Atòn del faraone. Tutto è stato un raccontare di solo intuito, spontaneo dubbio, tale da confondere me medesimo e la vita fin sul bordo della tomba pronto a scivolarci dentro contento, ma subito misi una striscia anti scivolo. Lo scritto è incerto, come se fosse piazzato nel cercine dorso lombare piegandosi e rialzandosi senza mai decidere. Incerto della vita tale da cercare di convincere una coccinella al suicidio giusto per avere un’ idea più precisa della sua importanza. Erano già passati alcuni anni dal battesimo e dalla circoncisione, leggeva la bibbia don Luca spiegava la democratica Babele. Lì aveva lavorato in una nuvola nel cielo con operai ubbidienti ad un solo verbo un mio bis trebis multi bis nonno !!! Parlavano tutti la stessa lingua si capivano bene erano in armonia nella ricerca di raggiungere il cielo, almeno così capii, poi Dio disse cosa è qs cosa e li cacciò ognuno nel diaspora con ciascuno una lingua propria. Il mio parroco dice che Dio aveva vinto la dittatura spiegando che quando tutti parlano e pensano allo stesso modo è dittatura, Dio aveva dato la libertà di parola e pensiero, al che me lo ricordo bene in chiesa tutti parlarono ad alta voce tutti si alzarono dai banchi, chi andava in sacrestia chi dietro l’altare chi si mise a suonare l’organo chi a origliare il confessore e si discuteva sempre più a voce alta . Infine don Luca urlò tutti ai banchi in silenzio (: la democrazia con lembi di anarchia finì subito, lì assistetti alla prima lezione di politica applicata comparata “spero !” mi riprenderò.) Lo scritto mi riprende, mi hai dimenticato sull’ombelico come fosse la torre di Babele. Sei nato dalle viscere ti lascerò cadere; a dx o a sin, è indifferente da un lato o dall’altro! E no ! a sin c’è il cuore a dx il fegato, tu di fegato ne hai poco, nonostante ciò sarebbe opportuno che mi lasciassi proprio su di lui, che è morbido, ma non ho cuore di abbandonare il cuore, per cui lasciami sull’ombelico. IL nostro racconto sarà di cuore e fegato.
Timina, la timida una buona nucleotide di Laura ci viene in aiuto con il racconto del suo esame di maturità. Per riuscire a distrarmi in questo complesso viaggio saltuariamente devo sentire anche le basi azotate di Lauretta

Maturità Tema di Italiano
Caro studente cosa ne pensi se la tua anima fosse una frangia di vento che va dove capita senza farsi sentire come la miglior scorreggia
Dal Ministero dell’istruzione.
All’asta Hombre come dire attento Ministro stai parlando con una sana di mente per cui mettiamola così. Io sono il Ministro e penso di parlare al Ministro ma invece mi parlo “ intor ciglia mento “ di sfoghi. Bene Lauretta ti rendi conto che il mondo reale “ è “ non quella frangia di vento che pensi di vedere, il mondo è un lazzareto dove io sono chiusa in uno spazio con limiti di tempo e risorse limitate, costretta a restare sul banco anche nell’ ora degli spaghetti alla bolognese, invero tu dici che nulla è buono, che mi crogiolo sul banco a dormire e finire il sogno del giorno per passare a quello della notte nell’aula senza limiti di tempo con risorse limitate. Lauretta ti fai paura, racconti del tempo che passa ora limitato ora illimitato, dopo il tempo come vento volerò alla ricerca dell’anima. Non so bene cosa sia un anima certamente il Ministro ha ragione è sfuggevole come una scorreggia silenziosa. ( se vado avanti così mi bocciano in qs casi è facile finire fuori tema ) Io penso che, che, la mia anima sia la più bella parabola di Gesù. Fine tema Lauretta ( cavolo ma le parabole sono tutte belle e tante; quale alla mia anima ? ) Ritiro fine tema … Ho una anima per ogni parabola per tanto tante anime !! ( ora sono matura ).
Lei aveva fatto un buon tema però fu bocciata, si seppe che ricca di libidine aveva baciato con labbra senza peso morbide come caramelle Mou, nel cesso dei ragazzi, un seminarista che dava l’esame nello stesso istituto e lo voleva portare dalla terra al paradiso terrestre, ma il seminarista rifiutò.

Condividi su:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *