Ruba un sorriso buffa melanconia
La musica accompagna pulcino di pulce nato sul pelo di quel cane
grassottello incantato.
Pulcecino invita la musica rintanata sul pelo del cane grassottello ad uscire.
Niente … Mettiamola così maestra musica, come le va il sentimento l’amore ?
Il notaio la sposerà ? è come lei quel notaio! non vuole uscire ?
Uscirò io con la mia proposta che incollo al muro.
Scrivo offro musica focosa come un braciere di emorroidi al notaio.
Il cane grassottello non approva. Cancellare il manifesto,
sale sul balcone e fa la pipì sopra come può fare solo un padrone.
Lascio musica e cane grassottello che mi gratta senza piacere.
“ Il notaio aspetta musica che lo accarezzi, ma non la sposa “
Mettiamoci una soluzione cara maestra musica,
“ ancorata al pelo del cane grassottello incantato ”
esca incantata mano nella mano del notaio.
Al castagno del cortile pare di intravvedere il notaio e musica con un passo che
confonde.
I passi … sono del notaio e della maestra musica ?
Si sentono ma non c’è nessuno, certamente sono passi. E’ una transumanza di passi
che non si fanno sentire e camminano senza farsi notare uno dopo l’altro,
urtano un ramo bruciato dal sole e gelo
…..non è un ramo è il solitario castagno guerriero del cortile.
Il notaio e la signora musica hanno turbamento in silenzio senza farsi notare senza
farsi sentire nella transumanza della paura mano nella mano cercano il pelo del
grassottello cane.
E’ festa per il ritorno.
Pulcecino ha invitato barbera cinciallegra folletto pagliaccio più aspirina.
“Aspirina ! ? “
A fianco di barbera
“che ha sempre cercato di dire niente e se lo diceva non farlo capire “
c’è pagliaccio guaritore di tristi cose che dà aspirina al folletto invitato
alla festa e lacrima nel baciare cinciallegra
e ha male…
il vino da un filo di coraggio.
Darne di più ?
Bahhh !! ….. meglio ? Il meglio non c’è in questo caos.
Ti manca …. il so … il sorriso mio caro narratore.
Ancora tu Pulcecino! allora dammi un castello pieno di risate.
Il pagliaccio dice che ti chiuderà in un castello pazzo di risate.
Ma sono tanto triste…
Tristi tutti!! Tutti dentro al castello del sorriso, mendicanti pieni di
panico in attesa un bicchiere di barbera in una stagione fuori tempo.
Pulcecino c’è sorriso nel ridicolo castello di riso? il mio sorriso balbuziente è uscito
dalle mura, dove vocali consonanti musica lo corteggiano lo curano,
un ambulanza sta arrivando per portarlo via, No ospedale!!
Sono solo un dolce sorriso di fine autunno balbuziente.
Nell’ area picnic, una campana lontana conferma che qs momento non è un sogno,
ma un tiepido sorriso in un giorno fragile rotto dal tuffo delle castagne.