Re Rebus

Re Rebus

Vita è la morte, questo era il messaggio lasciato da suo padre prima di morire lui stesso. K116 si avviava triste come può essere triste un morto, ma con la speranza di trovare un vita migliore; più che triste era preoccupato che i suoi peccati non fossero compresi, anzi ingigantiti, era spaventato nell’ attraversare quella frontiera, non era proprio sicuro di avere le carte in regola, la provvidenza mi aiuterà così ansioso andava avanti. Non sei solo ci sono pur sempre io la tua fantasia folle visionaria, più utile della provvidenza. Chi sei a lui rivolto San Pietro parlò, sono Re Rebus k116, Chi sei ? rispondi … Sono oblato, gli suggerì la fantasia, Da dove vieni ? Da dove vieni ? Da San Giorgio, Ah sisi ci sono gli Oblati lì brava gente, da quel paese salgono molti Oblati mandati da un povero medico di campagna, passa pure. Sul computer della frontiera c’è una vedova, come può essere un padre Oblato di Maria Immacolata, torna indietro COSA è lei ? Sono un oblato, un marito oblato offertomi per da 40 anni a una donna, mia moglie, Chi è tua moglie, l’assessore ? Si ! Vai pure prendi pure la poltrona che preferisci, Prendo la poltrona n 116 fila k. Scontato, previsto, che mi sarei trovato bene su questa poltrona. C’è qualcuno del mio paese, c’è qualcuno di San Giorgio, c’è qualcuno di San Giorgio mi venne da ripetere in dialetto, no ! nessuno ! Un mio presentimento si era avverato, ( per non diventare completamente scemo a scrivere scrivere centinaia di ricette al giorno, o impegnative che impegnavano solo la mia pazienza ) per avere ancora una speranza che non mi stava bruciando il cervello, a chi mi chiedeva voglio tutti gli esami rispondevo sei andato a messa ? ti sei confessato ? credi in Dio ? e sempre no messa, no confessione, forse qualcosa c’è ! Non ci sarà paradiso per te !! quando sarò su cercherò qualcuno del mio paese e nessuno risponderà, mi sentirò a disagio pensavo. Si fece avanti mio padre, cosa è questo k che ti sei dato ? K mi piace, K è Kafka, K è Mozart, anche tu papà sei il mio K il mio Kuore e mi venne da piangere. E 116 ? Il numero della biancheria in collegio, E Re Rebus ? E’ un puntino sul foglio, tutto quello

che è, è un puntino che corre sul foglio come fosse il mondo intero, che vive lì le sue avventure, al massimo può cadere da un foglio all’altro. Avventure che nascono tra le virgole, con i ; i : i ? i ! … non c’è nulla di reale perché non c’è realtà. Scrivo per chi vuole un foglio come casa e può solo sognare.

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