Mi sento l’inverno dentro scusate l’inferno

Mi sento l’inverno dentro scusate l’inferno

I baffi, ecco, questi non ho mai avuto, meglio! meglio qui sanno fare la barba pulire il culo cambiare i pannoloni, i cateteri, ma i baffi no ! non li sanno fare. Papà! mi vedi ? NO. E’ solo cispa, cispa è, solo cispa della notte tra le palpebre, spruzzami sopra acqua, Non c’è nessuno con chi parli papà ? vuoi bere ? Gli occhi vogliono bere! ma tu sei solo una voce, non ti vedo. Figlio dammi cenni di calore, voglio bruciare, Hai già 40 di temperatura, No ho il gelo dentro il torace, ho il desiderio del caldo pozzo infernale c’è l’ho nella nuca con l’inconscio, vorrei morirci dentro, ma non so se sono pronto. Papà sei caduto di nuovo tutta la fronte fracassata ti sei crepato l’osso della fronte, ora ti leghiamo. Poverello non sa che è tutto calcolato per far uscire il senno. L’ha ordinato il medico, lui è una anatra sciocca non ha intuito, per tanto non riuscirà mai a capire che deve dire all’infermiera di lavarmi gli occhi con l’acqua calda di cortese amore al mattino e non cadrò più.

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