Danza senza nome di ElleB

Danza senza nome di ElleB

Tokio cavolo sono a Tokio né allucinato né schizzato, il neurone a forma di virgola comodo su una poltrona mi porta a Tokio, il mio compito è entrare nel televisore, quanto è buio è una cella lampi di luce ossessiva, una striscia di luce inciampando è entrata nella stanza io prendo luce dalle finestre ogni finestra è accecata dal sole è solo specchio lo specchio infrange la luce della sua ombra è nel labirinto della stanza dietro lo schermo vedo pavimento all’italiana o legno inglese la camera cancella l’ombra tra spazi liberi da altra luce da altre finestre da altra mente ultra tivusionale milioni di luci morte sono al ballo di Auschwitz questo ballo ha una sorgente anonima anonimi sono i ballerini i musici, caro televisore il tuo viaggio a Tokio è annullato, vale nulla, plurime immagini di un colori che non fanno arcobaleno lascio il mio neurone nella cella spumeggia la voglia del ballo quella ballerina è per me la sfioro è subito polvere grigia mi si appiccica alle scarpe, quella quella laggiù signorina venga le offro i miei capelli e le scarpe pure quelle è !!! no non mi lasci la sua polvere grigia sono oltre il cristallo oltre i suo occhi di vetro oltre i fiocchi di questa domenica esiste una neve su cui ballare non far fango entri dentro se stessa si rifugi dentro avrà pur un angolo per lei per me non far fango, ma già polvere grigia anche nel suo angolo vedo polvere grigia su senza esserci mai conosciuti balliamo insieme è bellissima bella come una bambina piccolissima già pronta a questa danza senza un nome …

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