Sonno sotto il tavolo – di Daiaga
Chi ha dormito sotto il tavolo dell’area attrezzata ? Le lucciole potrebbero dire tanto, ma oggi all’ora di pranzo non ce ne è una / non c’è neppure nessuno non c’è / la penna da sola scrive su un tavolo poi su un altro mentre … un animaletto … cavolo ! è passato tra una farfalla un ape come un racconto favoloso. Dove è volato ? Era un sogno vellutato di un sonno che nella notte ha voluto bene, culla illusioni, fa pensare di aver mangiato o bevuto troppo sull’ultimo desiderio. Il sonno si è fatto confuso puoi chiamarlo ” cavolo ” vuoi, si affida alle formiche calme ponderate, in cambio di zucchero lo accarezzano lo portano al vento del pomeriggio senza salire verso la notte, anche la penna si sta confondendo, dice ” oltre ” non vuole andare, l’inchiostro scorre dove spazi colorati si aprono ai baci. Squick squick è il bacio che ha dormito sotto il tavolo. La penna … questo è squick che vede le mutande con i peli della ballerina … ma fai il piacere assurdo inchiostro ubriaco. Squick è fruscio di bosco, niente sa di ragazze o mutande o peli, niente di niente / ingenuo ! / squick squick profumo di squick squick, profumo di notte. Di Daiaga