Incolore

Incolore

Frigge il sole sull’alba, l’aria è fredda, ecco un po’ di tepore. I colori sono appiattiti come sogliole sui gradini della chiesa, vivacizzati dalla luce entrano. Il giallo sale sull’altare, si deposita sul calice, il rosso nell’ampolla, il blu sul soffitto, il marrone sui banchi, il verde deve star fuori fare da siepe. Non è well questo. Vi odio. Si ! si si si si si si si si si !!! vi odio, well me ne vado alla Mer de Glace. Il sole scioglie il maledetto sepolcro imbiancato, mi fiondo sul ghiaccio fuso, sono sopra un deserto, nudo, di bianco tra rocce arrugginite, accendo un temporale tra i poveri colori evanescenti nel nulla di un arcobaleno. Ho abbandonato quella maledetta chiesa, mi sento bene, la moneta della ribellione è ricchezza. Sono iper verde. “ tu sei al verde “ .  Chi parla ? Sono il narratore. Bohooo !!! ho capito bene!!? sono felice, straziante il ricordo della chiesa, ero fuori dal gioco. Ti apro un offerta. Tu narratore hai l’ Alhzaite. Sarai piccolissimo smeraldo, mirabile pietra verde sulla mitra. Well well ok accetto.  Che arroganza! Io sono il rosso, io ho coperto il corpo straziato di Gesù, io sulle sue evanescenti labbra, io sui suoi occhi, io sul legno, io sulla secca terra, io ho fatto il cielo rosso, io ad accendere la notte piovuta prima dell’ora, io ultima goccia coagulata. Io sulla mitra. E noi pure …

Non è possibile! Vi opponete ?! Certo ! E no! No! no ! no ! no !

(Arcobaleno)

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