PulceCino

PulceCino

Stavano ancora sognando quando la fantasia della fantasia abbandona Cino. Seguitemi con attenzione tra le righe. Il furgone della posta, procedeva a singhiozzo lento. PulceCino impazientito all’autista, i pistoni del tuo motore si sono arrugginiti ? non va bene, corri, gli iniettori sono scesi a livello di biberon ? la strada è forse lastricata di mine ? è tutta campagna qui intorno nessuna rotonda a rallentare la corsa, autista hai i crampi ai piedi? Tutto passato adesso corro veloce a casa, guardate il topolino di campagna ci saluta, dalla cima della collina, una nuvola come schiuma si avvicina è schiuma di spumante, Sei ancora ubriaco, tanto talento a portare la posta sprecato fermati a bere un caffè. Questo furgone ha qualche cosa di strano, scalda in modo assurdo la posta, la nostra busta, impossibile fermarlo ci pare di essere tornati nel Sahara, Pochi km e sarete a casa. Questo calore ci confonde, sulla strada donne a cielo aperto senza mutande nella diocesi dei paramenti rosso scarlatto verde smeraldo bianco avorio viola quaresima. L’autista si ferma ne porta una dentro è africana, cerchiamo il suo saluto, siamo con lei, chiusi nella nostra busta, la salutiamo si sdraia su di noi siamo felici. Poi non più. Questo nella terra dei paramenti rosso verde bianco viola, nella loro indifferenza. Il furgone torna freddo tutto ora è chiaro ! ; , . L’inchiostro si è fermato allibito. PulceCino osserva l’ambiguità di rosso scarlatto verde smeraldo bianco avorio viola quaresima colori di donna veli di bellezza che coprono ambigui uomini.

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