Ufficio di K 116 Detective della parola

Ufficio di K 116 Detective della parola

Senta Sig detective mi cerchi una parola, Entro subito nel vocabolario
cercherò la parola migliore, Non voglio ql migliore voglio una parola
che si addica a me riccio di bosco chiuso in una casetta pulita lucida
protetta da aculei pungenti.
Ho capito.
Nel vocabolario può vivere un sogno un desiderio un amore una passione
una gioia una poesia cercherò una parola che dica sogno desiderio amore
passione gioia poesia da eccitare il riccio, al momento non viene fuori.
Esiste certamente nel vocabolario un tabernacolo riservato a qs magica
parola.
Mite entusiasmo ubbidisce a K 116
, , pausa sindacale.
K 116 ha trovato nella pagina di carillon lo spazio dove la parola
giusta può essere lì, e si chiude nel carillon, una macchia di luce illumina
il suo ansimare,
aspetta un non nulla e una macchia di vuoto si muove.
Trovata, può essere macchia, Si scrive m minuscola o M maiuscola?
m minuscola ha tre bastoncini in fila che si sostengono e si aiutano
cosa non ha M, è meglio minuscola. La minuscola macchia cade sulla
camicia marrone del tarlo di vocabolario assistente di K116, “ inizia
un viaggio prolifico di future parole tutte di prima qualità, tutte parole di
vocabolario, nulla di niente di più bello”, la macchia si scolorisce lascia
nulla, non è lei la parola giusta, i due cacciatori di parole salgono su nulla,
ha due magnifiche vele ad l l , la portano al mare, vedono nelle l l sottili
fili di un delicato tessuto di mare con frange di schiuma sollevate verso la
spiaggia aperta ad accogliere il tessuto di mare con su una barca di nulla
con due vele ad l l e i cacciatori in prua.
Spunculidi sono saliti sulla barca di nulla.
Chi sono ?
Orrore ! in barca vermicelli marini cilindrici sono entrati nella u di nulla.
Nulla vacilla perde equilibrio la u va giù trascina
la n
nella riga di sotto,
le l l lottano per non affogare, resta fuori la a o meglio solo la sua coda.
Bisogna resistere, era parso che ci fossero due cacciatori di parola forse è
rimasto solo K 116, deve risistemare nulla e il tessuto di mare blu e bianco,
utilizza un sismografo per controllare le vibrazioni della folla di onde.
Folla è sicuramente meglio di nulla, il detective di parola sale su folla,

la o è una garanzia non è una o che si lascia riempire anche se il mare
è mosso, la f apre le onde la o come salvagente sostiene le vele l l e la
coda dell’a fa da timone.
A folla, nel porto tra una folla di parole, si è rotto il timone ql attaccato alla
a
e folle folla che prima si destreggiava e parcheggiava precisa ora con
grossolani tentativi cerca di rientrar nel vocabolario.
Ora sa di essere una parola non accettata che folle si muove tra le parole
ragionevolmente messe in successione alfabetica.
K 116 cacciatore di parola esce dal vocabolario lasciandolo aperto
a pagina 1268 una pagina che parla di ulivi che piangono olive
nella zuppa di carne e cavolo olivastro cotti nel brodo del dizionario;
Mosso dalla profumata zuppa K 116 si riavvicina al grosso
libro e dall’aereo di aria profumata si lancia sulla foglia olivastra del
cavolo. ( l’esperienza mi dice che il lettore non capirà, K 116 ha
abbandonato il mondo conosciuto ed è andato oltre )
Qs cavolo è biscarello nel gusto e naviga come zattera nel libro.
Inizia la caccia alla carne, è una azione da capestria capricciosa,
deve essere pescata come un tonno nella tonnara del vocabolario il
detective leggero veloce sulla zattera di cavolo cerca una carne tonnata,
del tonno nessuna presenza, della carne si, vede apparire le prime fibre poi
come iceberg un bel pezzo coperto da coperta di foglia di cavolo,
si tratta di separare cavolo carne dal brodo, Il grosso vocabolario
sente nella sua pancia tanto borborigmo, chiara è la volontà di vietare
al detective il vagare dentro di lui.
Dondolante K 116 pensa a endurar resistere e tornar a dondolar, porco!.. al
grosso libro che usa la parola divieto, Questa parola non mi piace, è una
parola da cancellare.
Io lavoro per un riccio esaltato esagerato cristallino puro pensiero,
libero dalle parole degli uomini, preferisce parole di niente e poi
esplorarle nella loro intimità, le cerco per lui …. Fiiiuuu! Questa può
essere una buona parola, Cavolo di una zattera è il fruscio delle pagine
del vocabolario che mi minacciano !! ?
K 116 risponde con un fischio, passo su passo cerca di ammorbidire fiiiuuu.
“ Figuretta è la scena o meglio la scena fa parte della figuretta
di un figurino come K 116 che fischia, ha Cravatta bella Camicia
bella Giacca bella Pantaloni belli Calze belle Scarpe belle e il figurino
è bello deve fermare il vocabolario“
K116 è un detective attento ai pensieri del suo cliente,
la carne lessa il cavolo il tonno si sono piantati nel suo lavoro
è imprigionato in una rete di nulla le parole valgono un cavolo.

Illibato il cavolo è illibato, il cercatore cerca ancora, cammina la mano
cerca la mano della parola, le labbra cercano una parola da parlare.
Il detective sente confusione nelle Parole lì vicine Mosse dal parlare,
morfello scende dal naso di K si unisce al moccio della parola divieto che
tenta di entrare nella sua bocca come in un bicchiere di cristallo
mascherata da bevanda dolce come sciroppo di Kaki.
K116 vomita qs parola come fossero lebbra, parola madre di tutte le
angosce, ma dove era? Nascosta in un lungo luogo incognito destinate
ad angosciare.
K116 … Nespolo per Diana!
Nel frutto del nespolo nella marmellata di miele nello zucchero lì
cerca la parola paga appagata di desiderio nascosta nel pasto del giorno.
Detective K116 cerca ancora di più nel menù tonno carne lessa cavolo
olive marmellata di miele nespolo kaki zuppa di tonno tonnato di carne
lessa mescolata a maionese. ( al lettore imbarazzato … K nuota
semplicemente nel suo minestrone come chi scrive nel suo)
Non ha trovato nulla per il suo cliente. Nascosta in un lungo incognito
sogno sull’orma di un sogno lungo e non ricordato la Parola giusta è stata
rubata da un battito di luce di alba e dimenticata E’ ragionevole pensare
che la parola persa nel sonno era su una cometa.

Il riccio che era andato nell’ufficio di K116 ad ordinare una buona
parola la vede allontanarsi, e non sa neppure come inizia.
Parola ,che va dove soffia solo il dolce profumo del nulla.

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