Cadavre Exquis – capitolo primo
Ivrea, 30 Novembre
La vita si prende suoi nuovi spazi.
La creazione avviene in pochi istanti, a partire da cose che non sapevamo di credere, che scoppiano come bollicine, come un follicolo, e che rendono possibile la gestazione di mondi nuovi, in cui cullare noi stessi.
Così nacqui io, una mattina di Maggio; il giorno era tinto di porpora pregiata e di perle, che a fatica si pescano dai fondali del mare, e a causa delle quali tanto più pericolosa abbiamo reso la terra. Mia non a raccontava sempre che il suono che si sentiva era quello delle campane, interrotto solo di tanto in tanto dal vociare dei venditori di almanacchi alla stazione.
Nacqui sotto il segno dei Gemelli, protetta dal cielo del Sole, incoronata dagli Spiriti Sapienti, che ancora oggi mi guidano nel scegliere, con cura, le parole da non scrivere. Le sette sorelle di Virgilio sbiadivano lentamente sul far del giorno, e l’aria trasportava odore di vegetazione umida e vigorosa. In questa cornice mitica nacqui io, e fa quel giorno successe tante altre volte, ogni qual volta lo richiedessero le circostanze.
Grandi i festeggiamenti: la Dora Baltea, con il Po divino e le acque d’oro dell’Orco parteciparono con ricchi doni e italiche danze. Il Soana portò candide betulle,fiori di lillà, bagna cauda, e fiori di zucca. Il lago Sirio si occupò delle virtù mentre la Serra Morenica si occupò dei vizi.
Gufi, linci, lupi, upupe, asinelli vennero a fare festa, formando un’orchestra sinfonica diretta dal Gatto Merlino. I cani ululavano, salutando la nuova Masca benevola di quelle sponde paludose, vestita di grigio come i suoi occhi.